lunedì 23 aprile 2012

Il corsaro delle ANTILLE-Eroe salgariano dimenticato





Recentemente è uscito il volume “Salgari, Salgariani e falsi Salgari” edito dalla Fondazione Rosellini, a grande formato, con un ampissimo repertorio iconografico. Il libro tratta, come dice il titolo, degli innumerevoli falsi e apocrifi salgariani, apparsi negli anni, e dello stato attuale delle ricerche per quanto riguarda la paternità dei testi usciti sotto il generico nome di Salgari. Viene dato ampio spazio anche a quei romanzi, che sulla scia di Salgari hanno trattato delle stesse tematiche e l'apparenza che se ne ha è di un testo, al momento definitivo. Devo purtroppo far osservare che il saggio fondamentale del libro, scritto da Massimo Carloni, ha in alcuni punti delle carenze inesplicabilili. Di una intendo in questo blog, mettere una pezza, come si suol dire. In effetti, dei vari corsari dei Caraibi sorti sulla falsariga di Salgari ed editi in special modo dalla casa editrice Viglongo e Carroccio, a nome di vari autori, negli anni 50 del secolo scorso, ne viene completamente dimenticato uno, nel saggio in questione. Questi è “Il corsaro delle Antille” di Carlo Fardella.

Mi azzardo a fornire una spiegazione del perché è stato omesso: il libro fa parte di una serie di tre, di cui gli altri due sono “Il Corsaro rosso” di Fenimore Cooper (che non c'entra nulla coi filibustieri della Antille e giustamente non viene trattato nel saggio di Carloni) e “Il corsaro azzurro” di Piero Pollino. La Viglongo li pubblicizzava nelle pagine interne dei suoi libri come appartenenti al ciclo delle “Leggendarie imprese dei grandi corsari”. Ebbene, mentre gli altri due sono stati ristampati (col titolo riportato sulla costa, riempito di color giallo,) “Il corsaro delle Antille” non ha avuto per quanto ne so una ristampa moderna ed è piuttosto raro. Io stesso l'ho ricercato per anni ed ho avuto difficoltà a reperirlo ad un prezzo decente. Attualmente si può trovare su un sito di libri antichi, ma ad un prezzo che si aggira sui 200 euro. Comprendo quindi che il Carloni non abbia potuto consultarlo e farne una recensione. Poco Male. Questa non è una scienza esatta e si può sempre sopperire. Quindi, oltre ad offrire un paio di pagine di illustrazioni di Gastone Regosa, qui vi dirò che il personaggio che da il titolo al volume, sulla falsariga del “Corsaro Nero” di Salgari, è anch'egli un nobile, il marchese Renato di Torrearsa, il “corsaro Gentiluomo”, ultimo discendente di una nobile casata, possessore di un feudo sulla sponda lombarda del lago di Benaco, con un castello dall'altissima torre. E' anche lui è un vendicatore, che deve punire il cattivo di turno, il nobile spagnolo Diego Cabajes y Satomayor, colpevole di aver trucidato il villaggio natale del nostro e avergli rapito la sorella Elisabetta di Torrearsa.

Suona familiare a chi ha letto i libri del ciclo salgariano vero?

Non dirò altro del soggetto, lasciando a chi vorrà cimentarsi nella ricerca del volume, il piacere poi di leggerlo. Avverto però che la trama per quanto compiuta in sé, lascia aperto il finale in quanto la sorella del corsaro non è stata liberata, quindi una nuova impresa si impone. Probabilmente c'era in programma un seguito, mai edito.

Vorrei parlare qui dell'autore, Carlo Fardella che potrebbe essere anche uno pseudonimo. In rete non si trova nulla su costui, senonché......

In attesa di notizie più dettagliate che spero mi vengano fornite, ho scoperto che ….

Un marchese di Torrearsa è esistito e si chiamava...VINCENZO FARDELLA! E' stato un personaggio importante del nostro risorgimento, nato a Trapani nel 1808, che, oltre al titolo nobiliare di marchese, ebbe una quantità di titoli onorifici, tra cui quello di prefetto di Firenze e presidente della Camera dei Comuni di Sicilia. Morì a Palermo nel 1889.

Un altro Fardella che è passato alla storia è Enrico, che fu tra i famosi 600 di Balaclava , poi emigrò in America, partecipò alla guerra di secessione e finì internato nel famigerato campo di prigionia di Andersonville. I dati di questi e altri Fardella si trovano facilmente in rete.

Qui mi preme far notare che il cognome del nostro sconosciuto autore e il titolo nobiliare del personaggio del romanzo fusi insieme, appartengono nella realtà ad una nobile casata siciliana. La differenza fondamentale sta nell'ubicazione dei luoghi di provenienza, poiché il marchesato di Torrearsa, nell'opera di fantasia, si trova sul lago di Garda, anziché in Sicilia.

Si possono delineare a questo punto diverse ipotesi.

La prima , cui francamente non credo, è che l'accostamento Torrearsa Fardella, sia dovuto al caso.

La seconda: che Carlo Fardella, conoscendo la storia degli omonimi marchesi di Torrearsa di Sicilia, di cui lui per caso portava lo stesso cognome, abbia voluto omaggiarli costruendo un personaggio con il loro stesso titolo nobiliare.

La terza, che reputo la più probabile, è che Carlo Fardella sia un discendente dei marchesi di Torrearsa, si sia identificato nel personaggio corsaro di cui scriveva le gesta ed abbia utilizzato il titolo nobiliare di famiglia, invece di un qualunque nome inventato.

Quando ne saprò di più farò seguito a queste brevi note.

Le illustrazioni oltre che dal libro del “corsaro” raffigurano i due famosi marchesi Vincenzo ed Enrico.

P.S. Oggi, 10 Maggio 2012 modifico questo post aggiungendo i seguenti dati, fornitimi da un mio corrispondente:

" Carlo Fardella
(1912-1980), compagno di scuola, alle magistrali torinesi, di Piero Pollino:
un romanzo pubblicato da Viglongo, "Il Corsaro delle Antille", uno
presso le Paoline, "Vacanze Marinaresche", due presso la torinese
Monviso: "La crociera della Vega" e "Nei Mari del Sud".
"Altri suoi romanzi di avventure - mi scrisse Pollino - come "La
Regina della Jungla", "Il Fascino del Nord" e "Il Fiore di Pecos
River" finirono nel cassetto insieme ai suoi sogni". Fonte: Felice Pozzo.

Buona lettura per chi trova il romanzo! Fabrizio Frosali




1 commento:

  1. il Corsaro delle Antille è stato il mio primo romanzo che lessi all'età di sette anni.

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