giovedì 28 gennaio 2016

MISTERI EDITORIALI - Edizioni Carroccio - Il re degli Apaches ---

Inizio con questo post una serie di miniarticoli dedicati ai MISTERI EDITORIALI di case editrici del passato a me care, perchè leggevo i libri da loro editi nella mia fanciullezza. Spero con questi post di esser d'aiuto a qualche nostalgico dei bei tempi andati, che ancora ricerca questo tipo di romanzi, poichè non è raro il caso, comprando a busta chiusa, di ritrovarsi con un libro non voluto in mano. (Può anche darsi il caso contrario però, di scoprire una autentica rarità...)  I più giovani spero, saranno incuriositi dalle immagini e dal carattere inconsueto delle notizie scovate.
Inizio con "Il re degli Apaches" di Mayne Reid, edizione Carroccio, edito con copyright 1963 al n. 29 della collana Azalea che comprendeva molti classici per ragazzi e giovanetti.
Mayne Reid, non importa ricordarlo, è uno dei pochi, come Gustave Aymard, che hanno veramente vissuto avventure simili a  quelle dei suoi personaggi, avendo soggiornato a lungo nel continente americano. Notizie si trovano in rete e non mi dilungo oltre.  Passo subito al MISTERO EDITORIALE collegato a questo volume. Il fatto è (e l'avevo notato prima di comprarlo ) che il titolo è molto simile per non dire identico a IL DUCE DEGLI APACI apparso anni prima in epoca fascista (come suggerisce la parola duce) scritto però da KARL MAY , tedesco, autore anche lui di una nutrita serie di avventure che potremmo etichettare western. Molte erano incentrate sul capo apache WINNETOU su cui furono fatti diversi film western teutonici. Bene, il libro è lo stesso anche se l'edizione Carroccio è molto ridotta. 
Ma allora chi è il vero autore?   E' di sicuro Karl May  e il titolo originale è WINNETOU  I  (ci sono anche il 2 e il 3...) che è scaricabile  in rete in lingua tedesca.     Resta quindi il mistero di come e perchè la Carroccio abbia bellamente cambiato il nome dell'autore in copertina, infischiandosi delle leggi del copyright. Forse perchè Mayne Reid vendeva più di Karl May? Mah, noi ragazzi dell'epoca conoscevamo solo Salgari, Verne e un pochino Motta, gli altri erano sullo stesso piano. Allora?  E' possibile anche un errore ma è davvero enorme. Ci sarebbe  forse un'altra possibilità che però escluderei. Sapete che anche Salgari, con lo pseudonimo di Permini, ha scritto adattandola una sua versione di IL FIGLIO DEL CACCIATORE D'ORSI sempre di Karl May . Potrebbe  per assurdo Mayne Reid (che è morto nel 1883) aver copiato adattandola una storia di Karl May scritta nel 1878?   Dai titoli originari inglesi della sua bibliografia non risulterebbe... Resta quindi il mistero che forse potrebbe risolvere il traduttore M. Notariani se è ancora vivo .   In attesa deliziamoci con questa perla letteraria in attesa di altre che verranno...sempre delle edizioni Carroccio per il momento...
Fabrizio Frosali