venerdì 19 febbraio 2016

SANDOKAN E LA VAMPIRA

L'ottimo disegnatore MARCO PUGACIOFF  mi ha  inviato e concesso di pubblicare questo piccolo raccontino su SANDOKAN, il fiero capo dei pirati della Malesia. Una storia breve, ma ricca di azione, pathos e valenze non banali.  Godetevela come ho fatto io e mentre leggete date un'occhiata al bel disegno di Marco che qui allego...



SANDOKAN e la vampira
   Diventava sempre più difficile avere degli incontri con i contatti di Tchao King, il genero di Tigre Blu.
   Fuggire dalla taverna, inseguito dalle giubbe rosse, era stato abbastanza facile, ma ora doveva attraversare la selva per raggiungere la baia dove era ormeggiato il praho con i suoi tigrotti.
   Una selva oscura già di giorno, che nella notte assumeva forme ancora più sinistre. Ma Sandokan era già arrivato allo spiazzo a fianco del sentiero che scendeva verso la baia. E questo lo faceva sentire più sollevato…
   Poi si fermò d’improvviso. Una splendida figura di donna occidentale era ferma accanto ad un masso e lo fissava con intensità. L’abito bianco risplendeva sotto la luce della luna, mentre una folata di vento che aveva qualcosa di sinistro faceva ondeggiare la sua gonna e il cappello che teneva fermi i suoi capelli neri.
    Il formidabile pirata mosse i suoi passi verso quella che sembrava una dolce creatura, ma poi si fermò. Lo arrestò una sensazione di pericolo, un pericolo che aveva già avvertito con la donna pantera!
    La donna si mosse verso di lui. Fu uno scherzo degli occhi oppure se la ritrovò in un attimo di fronte a sé? Sia come sia, il terrore gli fece tremare i polsi, perché si sentì come arrestato da un incantesimo.
     Una risata argentina uscì da quel volto meraviglioso, la donna alzò una mano verso il suo petto e poi la Tigre della Malesia si sentì spinto indietro da una forza spaventosa… volò letteralmente in aria, fino a cadere con la sua schiena verso un piccolo tronco d’albero che spezzò in due. Il suo urlo di dolore echeggiò verso la luna. Sandokan non poteva muoversi,  mentre quella splendida e insieme orribile creatura si avvicinava lentamente verso di lui. Sembrava che si nutrisse del suo terrore, della sua impotenza.
     Quando fu sopra di lui, cercò di ripararsi con le mani, ma la creatura femminile aprì quella difesa facilmente, così come avrebbe fatto con un bambino. Poi… poi aprì la bocca e i suoi denti presero la forma di zanne. Ridendo con gioia maligna aprì il colletto della camicia ricamata di Sandokan e…
    La creatura si spaventò a morte, una piccola croce d’oro forgiata sotto il Vesuvio era appesa al collo di Sandokan!
    Il pirata con una sofferenza indicibile afferrò il tronco che aveva spezzato poco prima e con forza lo piantò nel petto della creatura. Un urlo raccapricciante si alzò verso il cielo oscuro, la vampira stava morendo.
    Con fatica anche Sandokan si alzò, estrasse il suo tarwar e fece volare la testa della creatura per aria.
    Infine cadde a terra e sotto la luce sinistra della luna, con le lacrime agli occhi, pensò alla moglie morta da pochi mesi ed esclamò…
    - Grazie Marianna!

                                                                                 Marco Pugacioff