Mi sono accostato al libro di Renzo Chiosso "Il diavolo nel castello di Geolen" non perchè ami l'autore, ma spinto da una nota in "Genesi della letteratura popolare" di Valentino Cecchetti.Orbene, in questa nota si dice che nel libro in questione compare Niombo, tratto di peso da "I drammi della schiavitù" di Emilio Salgari. Ora Niombo non è certo uno dei personaggi migliori di Emilio, ma io,amante come sono della continuity, mi son messo a cercare "Il diavolo..." infine trovandolo in una copia, completa anche della copertina che spesso è mancante. Devo qui confutare quanto affermato nel libro di Cecchetti, perchè Niombo compare nel volume ma... non è lo stesso Niombo. Nessun grado di parentela con quello di Salgari.
Qui Niombo è un essere infido e malvagio e la storia si svolge nel 1900, molti anni dopo quella di Salgari . Il diavolo poi non è un'entità soprannaturale, ma unicamente un epiteto dato a uno dei personaggi . Tutto da buttare allora? Direi di si, se non fosse che, la continuità che io speravo di trovare con uno dei libri di Salgari, "Il diavolo..." ce l'ha invece con... "Quentin Durward" più noto forse come "L'arciere del re" (anche per un film con Robert Taylor) di Walter Scott. Infatti uno dei protagonisti è un discendente della casata dei Durward e il volume di Scott viene citato nel testo. Se Chiosso avesse usato un personaggio la cui storicità fosse accertata, non si potrebbe parlare di continuità. Chiunque infatti può usare personaggi storici nelle sue opere. Ma Durward fino a prova contraria, è un personaggio INVENTATO da Scott. . Ritrovare allora uno dei suoi discendenti che in un altro libro fa espressamente riferimento alle vicende de "L'arciere del re" fa si che questo "Diavolo" può esser considerato un seguito dell'opera di Scott... Forse queste note di continuità sono l'unico pregio (o difetto) del libretto di Chiosso.... ed è tutto dire!
martedì 15 agosto 2017
lunedì 14 agosto 2017
MISTERI EDITORIALI - Edizioni Carroccio - Collana Nord Ovest - il misterioso numero 11
La collana Nord Ovest della Carroccio è fonte di misteri. Ci sarebbe da scrivere un libro su questa. Per limitarmi al caso in questione, accennerò che nella prima versione, c'erano in questa collana molti libri di Salgari e alcuni di altri autori famosi (Dumas, Cooper, ecc ). Non però il numero 11 che è sempre stato, ed è facile verificarlo consultando i cataloghi, "La rosa del Dong Giang" che per l'occasione è stato indebitamente mutilato,come molte volte è accaduto in ALCUNE delle varie successive edizioni della Nord Ovest. C'è però un altro numero 11 che non figura in alcun catalogo. Il libro in questione, di cui mostro la copertina, ha la veste grafica di alcuni dei primi titoli della NordOvest con una illustrazione unica che avvolge anche il retro. Molti dei migliori Salgari hanno questa veste, poi nelle successive edizioni, una sola immagine sarà esposta nel fronte, mentre il retro porterà solo la piccola illustrazione di un marinaio indossante il classico Nord Ovest.
Il libro in questione, che non ha avuto a mia conoscenza una successiva edizione, è "Il cavaliere solitario" di Gustave Aymard (sic). Come era da aspettarsi non solo il nome dell'autore è storpiato (Aimard) ma anche il titolo, e la traduzione è mutilata dall'originale. In origine il libro è "L'eclaireur" e fa parte, se si vuole, del dittico che comprende anche "Balle Franche" (Anche questo in italiano è apparso, col titolo fuorviante di "Il bisonte bianco") Fra tanti difetti però, "Il cavaliere solitario", che volendolo recuperare (è abbastanza facile trovare nell'usato) fornisce una lettura agevole senza pretese, e si avvale di ben 8 disegni eccezionali,esclusa la copertina, di ENRICO BAGNOLI. E scusate se è poco!
Fabrizio Frosali
Il libro in questione, che non ha avuto a mia conoscenza una successiva edizione, è "Il cavaliere solitario" di Gustave Aymard (sic). Come era da aspettarsi non solo il nome dell'autore è storpiato (Aimard) ma anche il titolo, e la traduzione è mutilata dall'originale. In origine il libro è "L'eclaireur" e fa parte, se si vuole, del dittico che comprende anche "Balle Franche" (Anche questo in italiano è apparso, col titolo fuorviante di "Il bisonte bianco") Fra tanti difetti però, "Il cavaliere solitario", che volendolo recuperare (è abbastanza facile trovare nell'usato) fornisce una lettura agevole senza pretese, e si avvale di ben 8 disegni eccezionali,esclusa la copertina, di ENRICO BAGNOLI. E scusate se è poco!
Fabrizio Frosali
domenica 6 agosto 2017
NUOVO LIBRO DI TARZAN... ma che razza di libro è?
Da quando molti dei libri di Edgar Rice Burroughs son diventati di dominio pubblico, per scadenza dei diritti, la Burroughs Enterprises ha cambiato la sua politica per lo sfruttamento del personaggio. Se prima concedeva i diritti col contagocce, fatta eccezione per i fumetti, adesso sembra davvero ben intenzionata a pubblicare sempre di più nuove storie dei suoi personaggi affidando l'incarico della stesura dei testi a improbabili autori. Devo dire che io ho comprato i primi tre della nuova collana riguardanti Tarzan, e ne ho scritto da qualche parte. Mi son fermato a un'ennesima vicenda che coinvolgeva il re della giungla nientemeno che con KING KONG. Visto che il ruolo di Tarzan in questo libro era marginale, ho aspettato per vedere cosa sarebbe saltato fuori. Ora, a breve distanza dall'ultima uscita viene fuori questo "the Greystoke legacy under siege". Ma che razza di titolo è? I beni della famiglia Greystoke sono insidiati da qualcuno che vorrebbe appropriarsene? Come si fa a entusiasmarsi ad un soggetto simile dopo aver letto gli originali di Burroughs? Non solo, il personaggio principale sembra sia l'ultimo nipote di Tarzan di cui credo nessuno aveva mai sentito parlare...Oltretutto il libro non è nemmeno colezionabile per la copertina, che metto qui sotto ed è veramente orrenda....
A questo punto dico BASTA e consiglio gli ipotetici eventuali lettori a rivolgersi ad altri lidi...
A questo punto dico BASTA e consiglio gli ipotetici eventuali lettori a rivolgersi ad altri lidi...
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