L'ottimo disegnatore MARCO PUGACIOFF mi ha inviato e concesso di pubblicare questo piccolo raccontino su SANDOKAN, il fiero capo dei pirati della Malesia. Una storia breve, ma ricca di azione, pathos e valenze non banali. Godetevela come ho fatto io e mentre leggete date un'occhiata al bel disegno di Marco che qui allego...
SANDOKAN e la vampira
Diventava sempre
più difficile avere degli incontri con i contatti di Tchao King, il genero di
Tigre Blu.
Fuggire dalla
taverna, inseguito dalle giubbe rosse, era stato abbastanza facile, ma ora
doveva attraversare la selva per raggiungere la baia dove era ormeggiato il
praho con i suoi tigrotti.
Una selva oscura
già di giorno, che nella notte assumeva forme ancora più sinistre. Ma Sandokan
era già arrivato allo spiazzo a fianco del sentiero che scendeva verso la baia.
E questo lo faceva sentire più sollevato…
Poi si fermò
d’improvviso. Una splendida figura di donna occidentale era ferma accanto ad un
masso e lo fissava con intensità. L’abito bianco risplendeva sotto la luce
della luna, mentre una folata di vento che aveva qualcosa di sinistro faceva
ondeggiare la sua gonna e il cappello che teneva fermi i suoi capelli neri.
Il formidabile
pirata mosse i suoi passi verso quella che sembrava una dolce creatura, ma poi
si fermò. Lo arrestò una sensazione di pericolo, un pericolo che aveva già
avvertito con la donna pantera!
La donna si mosse
verso di lui. Fu uno scherzo degli occhi oppure se la ritrovò in un attimo di
fronte a sé? Sia come sia, il terrore gli fece tremare i polsi, perché si sentì
come arrestato da un incantesimo.
Una risata
argentina uscì da quel volto meraviglioso, la donna alzò una mano verso il suo
petto e poi la Tigre della Malesia si sentì spinto indietro da una forza spaventosa…
volò letteralmente in aria, fino a cadere con la sua schiena verso un piccolo
tronco d’albero che spezzò in due. Il suo urlo di dolore echeggiò verso la
luna. Sandokan non poteva muoversi, mentre quella splendida e insieme orribile
creatura si avvicinava lentamente verso di lui. Sembrava che si nutrisse del
suo terrore, della sua impotenza.
Quando fu sopra
di lui, cercò di ripararsi con le mani, ma la creatura femminile aprì quella
difesa facilmente, così come avrebbe fatto con un bambino. Poi… poi aprì la
bocca e i suoi denti presero la forma di zanne. Ridendo con gioia maligna aprì
il colletto della camicia ricamata di Sandokan e…
La creatura si
spaventò a morte, una piccola croce d’oro forgiata sotto il Vesuvio era appesa
al collo di Sandokan!
Il pirata con una
sofferenza indicibile afferrò il tronco che aveva spezzato poco prima e con
forza lo piantò nel petto della creatura. Un urlo raccapricciante si alzò verso
il cielo oscuro, la vampira stava morendo.
Con fatica anche
Sandokan si alzò, estrasse il suo tarwar e fece volare la testa della creatura
per aria.
Infine cadde a
terra e sotto la luce sinistra della luna, con le lacrime agli occhi, pensò
alla moglie morta da pochi mesi ed esclamò…
- Grazie Marianna!
Marco Pugacioff